Ode al Vino

locandina-ode-al-vinoSabato 9 novembre 2013 alle ore 19,30 a San Giovanni Teatino alta andrà in scena

Ode al Vino
Recital dedicato al vino
dalle parole di Gibran, Baudelaire, Neruda, Hesse, Yeats, Orazio, Catullo, Ovidio, Dante, Omero, Li Bai, Jean-Charles, Lessing, Renault, Pisanelli, Leonardo da Vinci

…poiché le parole sono come il vino
hanno bisogno del respiro e di tempo
perché il velluto della voce riveli
il loro sapore definitivo.

in scena
Giulia Parrucci
Nancy Faieta
Pierluigi Orsini
Rossano Angelini
Vincenzo De Ritis

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La foresta incantata di Dora

Il 26 maggio 2012 a San Giovanni Teatino presso la Scuola Primaria andrà in scena

La foresta incantata di Dora
Giocodramma liberamente ispirato alla fiaba “I diavoli nella foresta” di Luigi Antonelli

Genius ludi: giocando si forma l’universo dentro e fuori di sé
(A. Kaiser, Genius ludi: il gioco nella formazione umana, Roma, Armando Editore, 1955)

La messinscena
La messa in scena del giocodramma dal titolo “La foresta incantata di Dora”, liberamente ispirata alla favola in un atto “I diavoli nella foresta” di Luigi Antonelli, ha previsto l’utilizzo dei principali strumenti della pedagogia teatrale: il linguaggio del corpo che crea lo spazio e il tempo viventi, e il linguaggio della musica che interpreta ed esprime le emozioni dei personaggi.
La drammaturgia musicale è costruita su opere del compositore russo Igor’ Fëdorovič Stravinskij.
Nella prima parte del giocodramma, guidata dalle note de “L’Uccello di fuoco” (Stravinskij, 1910), un tema cupo, introdotto in sordina da clarinetti e contrabbassi, ci immerge nel bosco incantato di Dora. Archi e legni, con terzine veloci, annunciano la presenza dei demoni che entrano in scena in un crescendo di fagotti e tromboni; nella danza infernale dei demoni, gli archi sono rinforzati da grancassa, legni e tremolo di timpani.
La seconda parte del giocodramma, guidata dalle note di “Petruška” (Stravinskij, 1910/1911) esprime la gioia e la freschezza di Dora pur non tralasciando di sottolineare il carattere forte e deciso della protagonista che avrà la sua vittoria finale sui demoni.

Il giocodramma
Tra gioco e teatralità vi sono delle connessioni essenziali in quanto espressioni originarie del vivere umano. L’attività ludica rappresenta l’attività più congeniale allo sviluppo dell’infante, incapace di realizzare conoscenze ed apprendimenti attraverso un percorso esclusivamente logico-formale. La recita, immettendo prematuramente nel “reale”, inaridisce e cristallizza nella rappresentazione scenica dei personaggi, rappresentazione che il bambino è incapace di intendere. Il gioco educa a stare con se stessi, ad osservare, ad inventare, a sentire, a trarre da sé, stimolando il colloquio interiore e ponendo in relazione il bambino col mondo e con gli altri. Nella sua massima espressione il gioco è “gioco drammatico”, forma più elementare di animazione teatrale, linguaggio a cui naturalmente il fanciullo ricorre per manifestare conoscenze, interessi, interpretazioni della realtà sensibile che lo circonda. Nel “giocodramma” la breve improvvisazione creativa ha come fine la rappresentazione in forma ludica della realtà vissuta dai bambini, sostenuta dall’immaginazione e realizzata dalla gestualità corporea. Il giocodramma è la tipica forma di conoscenza infantile che consente l’identificazione con l’oggetto esplorato, in quanto i bambini creano “qualcuno o qualcosa che non sono essi stessi, [e nello stesso tempo] in questa creazione creano, poi, se stessi”. (Volpicelli M., Recitare, in “L’Educatore italiano”, Milano, Signorelli editore, 1955 p.22)

ghènesis

Il 9 aprile 2011 a Chieti presso il Museo “La Civitella” nell’ambito della mostra pittorica “Il grembo della dea madre” andrà in scena

ghènesis

 

 

 

in scena
Giulia Parrucci e Rossano Angelini

drammaturgia Giulia Parrucci

regia Rossano Angelini

musiche J. Brahms, I.F. Stravinskij

Note di drammaturgia
Ghènesis: nascita, creazione, origine. Ghènesis: il regno dell’Accadere. Per Omero, elemento dell’Acqua. L’Acqua come nascita, creazione, origine della Vita. Come scintilla creativa nel grembo della Dea Madre. Come profezia e follia dell’Uomo per l’esplorazione e la conoscenza del profondo Essere.

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Il risveglio della dea

Il 6 marzo 2010 alle ore 17 a Pescara presso la Casa-Museo di Gabriele D’Annunzio nell’ambito della mostra pittorica “Presenze e segni tra la pittura informale e arte della tradizione” andrà in scena lo spettacolo teatrale

Il risveglio della dea
da J. Fabre e dal poema mesopotamico Enûma Eliš

in scena
Giulia Parrucci e Rossano Angelini

musiche
A.Dvorák, B.Bartók, E.Satie

Il “femminile”: categoria dello spirito. L’archetipo che riunisce tutti gli aspetti legati all’intuito, alla ricettività, alla sensualità, alla fecondità esprimendosi simbolicamente nella creatività ed espressività artistica o artigianale.
Energia archetipica del femminile. Yin nelle culture orientali, anima junghiana in quelle occidentali, agisce nella psiche individuale di ognuno. Il femminile nel suo atto di ricevere un contenuto, lo accoglie portandolo a compimento. È un “lasciar agire”. Il capire diviene un concepire. L’azione si trasforma in attesa.
L’aspirazione ad una conoscenza che superi i confini della rigida razionalità. L’urgenza di ripensare una cultura “altra”. Doni dell’archetipo del femminile.

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