Nido d’infanzia Totem – Centro pilota BimboTeatro

TeatroLab conferisce al Nido d’infanzia TOTEM la qualifica di Centro pilota BimboTeatro.

Il Centro pilota BimboTeatro si propone di utilizzare il potenziale educativo del teatro sia all’interno della normale prassi educativa, sia nella progettazione e realizzazione di percorsi laboratoriali che facciano uso di linguaggi e tecniche dell’arte teatrale al fine di dare una nuova e più consapevole vita al quotidiano nel nido d’infanzia.

Il Centro pilota BimboTeatro, attraverso processi di ricerca condivisa, attinge all’ambito della “teatralità” per una gestione più consapevole ed efficace della dimensione emotiva, relazionale e cognitiva del bambino.

Librandia. La città dei libri sognanti

(Foto Simona Budassi)

Socializzazione del percorso 2016/17 di pedagogia teatrale per bambini da 6 a 10 anni “La Valigia Magica”.

Chi percorre la Zamonia occidentale lungo l’altipiano di Dilà in direzione est, superati finalmente i mari d’erba ondeggiante, si trova all’improvviso davanti a un orizzonte d’una profondità impressionante. Lo sguardo si perde all’infinito su una pianura piatta che, in lontananza, sfuma nel deserto Dolce. Nella steppa dalla scarsa vegetazione il viandante può scorgere, quando il tempo è sereno e l’aria limpida, una macchiolina che s’ingrandisce rapidamente a patto di camminarci incontro spediti. Una macchia che assume ben presto tratti seghettati, dalla quale spuntano tetti aguzzi e che si rivela infine per la leggendaria città di Librandia, la città dei libri sognanti.

(Foto Simona Budassi)

“L’avventura evoca il tempo e fa vivere il corpo. Il corpo, attraverso l’avventura, esercita la presa sul mondo.”
Riccardo Massa

 

Processo a Carnevale – V edizione

La manifestazione “Processo a Carnevale”, a cura di TeatroLab, è organizzata dalla Pro Loco di San Giovanni Teatino e si terrà domenica 26 febbraio 2017 dalle ore 16,00 a San Giovanni Teatino alta.

Perché si festeggia il carnevale?
Il bisogno di capire le esperienze è la caratteristica più peculiare dell’essere umano. Il significato, dunque, come forma d’interpretazione: trovare un significato vuol dire dare senso o coerenza alle nostre esperienze. Paolo Toschi, folklorista, filologo e storico della letteratura italiana, ci ricorda che tutte le forme drammatiche del nostro teatro riconoscono la loro prima e unitaria origine nel rito: esse nascono come momenti essenziali e più significativi di cerimonie religiose e soprattutto nelle grandi feste annuali e stagionali di rinnovamento e di propiziazione. In alcune feste, come ad esempio Capodanno, Carnevale, Calendimaggio si è conservata più chiaramente la derivazione dagli antichi riti pagani.

Perché “Processo a carnevale”?
Uno dei bisogni fondamentali dei popoli di tutti i tempi è di rinnovarsi ad ogni ritorno del ciclo naturale delle stagioni. Nelle comunità rurali il rinnovamento è momento imprescindibile e irrinunciabile per l’eliminazione del cumulo del “male” addensatosi durante l’anno che muore come le malattie, le disgrazie e i delitti. Attraverso tutti i mezzi che le diverse concezioni magiche e religiose suggeriscono, le comunità rurali si assicurano un felice svolgimento e rendimento del nuovo ciclo.
“Processo a Carnevale” è una rivisitazione artistica di uno dei modelli del carnevale più antico, il carnevale babilonese che ci propone una delle possibili e infinite celebrazioni della cosmogonia primordiale attraverso il racconto mitologico del poema epico Enûma Eliš.
A Babilonia l’evento corrispondeva all’equinozio di primavera ed era rappresentato dall’attraversamento della città da parte di una nave munita di ruote, il “car naval” (da cui una delle possibili derivazioni dell’etimo “carnevale”), scortato dal popolo festante su cui troneggiavano i simulacri del sole e della luna. Il car naval approdava al tempio del dio Marduk, dio del vento, del seme e del mondo sotto terra, che dopo essere sceso agli inferi, risorgeva vincendo il caos e riportava l’ordine nell’universo. Durante il viaggio l’anno morente – e con esso l’ordine del cosmo – si dissolveva nel nulla, causando la regressione al caos primordiale in cui si determinavano l’inversione naturale per cui l’uomo si tramutava in animale, in donna o in fanciullo e viceversa, l’inversione sociale che consentiva ai servi di diventare padroni, l’inversione temporale dove i defunti, evocati dai viventi indossando una maschera, tornavano in vita.

Perché ci si maschera a carnevale?
L’antropologo e studioso di teatro Oscar Eberle ci ricorda l’arcaica sacralità delle origini della maschera come il mezzo delle popolazioni primitive per comunicare con l’Aldilà. La maschera è antica quanto la stessa umanità, essa è il simbolo della trasformazione dell’uomo in un altro “io”. A Carnevale indossare la maschera significa avere un filo diretto con il mondo di sotto terra, con i defunti, con il seme che, evocato dai vivi, porterà abbondanza e prosperità nel nuovo ciclo che sorge.

Perché si brucia il carnevale?
La gioia sfrenata e orgiastica del carnevale trova la sua conclusione nella messa a morte di un capro espiatorio, quella messa a morte che oggi viene rappresentata simbolicamente con il rogo del simulacro del Carnevale.

 

Corso di Perfezionamento in Teatro d’infanzia

La grande novità di quest’anno!

Il Corso in Teatro d’infanzia diventa un Corso di Perfezionamento universitario di 500 ore – 20 CFU

L’Università Telematica Leonardo da Vinci, campus online dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, in convenzione con TeatroLab, ha attivato per l’anno accademico 2016-17 il Corso di Perfezionamento e aggiornamento professionale in “Teatro d’infanzia. Per una pedagogia dell’ascolto”.

Il corso, coordinato dal prof. Saverio Santamaita, è stato deliberato con Decreto rettorale n. 10 del 21.12.2016.

Ulteriori novità di quest’anno sono:

  • la possibilità di seguire il corso in modalità blended (in parte online e in parte in presenza);
  • la possibilità di attivare la parte in presenza presso altre sedi in Italia (Bergamo, Venezia, Roma, Napoli, Palermo, Ragusa);
  • la grande opportunità per gli insegnanti di poter beneficiare del bonus docente messo a disposizione dal MIUR.

Il corso è rivolto a tutti i diplomati e ai laureati in tutte le discipline del nuovo e vecchio ordinamento, agli insegnanti in formazione o in servizio della scuola primaria e della scuola dell’infanzia, a quanti aspirano all’insegnamento nella scuola pubblica e privata, ai pedagogisti, agli educatori degli asili nido, ai formatori ed a quanti intendono avviarsi alle relative funzioni in strutture pubbliche e private. Il Corso si rivolge altresì a quanti siano interessati a conseguire crediti (CFU) da utilizzare nei nuovi percorsi per la formazione degli insegnanti (TFA, laurea magistrale, ecc.). Ai sensi della normativa vigente per ogni Corso di Perfezionamento di durata annuale (corrispondenti a 500 ore e 20 CFU), con esame finale, coerente con gli insegnamenti ai quali si riferisce la graduatoria, sono attribuiti punti 1.

visita la pagina web per ulteriori informazioni e iscrizioni

SCHEDA RIEPILOGATIVA

Durata del Corso: 500 ore – 20 CFU
Inizio delle Attività Didattiche: Febbraio 2017
Termine previsto: Luglio 2017
Erogazione didattica: on-line tramite piattaforma telematica e n. 2 workshop intensivi in presenza
Attribuzione graduatoria insegnanti: 1 punto
Carta del docente: il corso è acquistabile con il bonus docente
Quota di iscrizione: € 350,00
Scadenza iscrizioni: Iscrizioni aperte
Compatibilità: l’iscrizione al corso è compatibile con l’iscrizione ad altri corsi e master universitari e corsi di laurea

Lo spazio vuoto

Venerdì 7 ottobre 2016 – ore 18
Schola dell’arte dei Tiraoro e Battioro – San Stae – Venezia

Performance teatrale “LO SPAZIO VUOTO. Haiku in forma scenica” a cura di TeatroLab
in occasione del vernissage della mostra pittorica dell’artista Gabriella Capodiferro “Luce Acqua Vento” a cura di Enzo Di Martino.

In scena

Giulia Parrucci e Rossano Angelini

CEEB

logo_ceeb-teatrolabIl Progetto

Il CEEB – CENTRO EDUCATIVO ECOPEDAGOGICO NEL BOSCO è un progetto a cura di TeatroLab che nasce presso “La Casa dei Gatti”, struttura situata in aperta campagna, immersa nel verde delle colline teatine tra bosco, frutteti e vigneti. Il CEEB si pone l’obiettivo di sviluppare una realtà ecopedagogica che si prende cura del tempo dell’infanzia e del percorso di crescita dei genitori in questo delicato e prezioso cammino.

Il CEEB, progetto educativo per una nuova civiltà eco-sostenibile, s’ispira all’idea di Terra come un’unica famiglia umana che attraverso l’unione può tendere alla costruzione di una società globale sostenibile attraverso il rapporto armonico e naturale con l’ambiente.

Il CEEB sostiene l’idea che il gioco nella natura aiuti a favorire nel bambino e nel genitore un rapporto di armonia tra corpo e mente, a riconoscere spontaneamente il valore dell’ambiente naturale, a sviluppare sicurezza e fiducia in se stessi, a intessere relazioni sociali, a migliorare l’equilibrio interiore troppo spesso minato dalla vita frenetica, dalle ansie, dall’invasione di stimoli ai quali sono sottoposti i bambini, a tutelare la magia del tempo dell’infanzia come uno spazio spirituale magico da conservare e custodire gelosamente per tutta la vita.

 

I principi pedagogici

Il CEEB s’ispira a grandi maestri della pedagogia come Freire, Steiner, Freinet, Makiguchi, Grotowski, Gardner, Montessori, tutti accomunati dalla ricerca della felicità e dallo sviluppo delle caratteristiche individuali come scopi principali dell’educazione, sostenendo che il cambiamento, teso al miglioramento e alla trasformazione dei limiti in punti di forza, non può che partire da noi stessi. Il cuore del progetto CEEB è la relazione che il bambino, attraverso il proprio corpo, costruisce con l’ambiente naturale. Laboratori di teatro, di musica, di ascolto dei sensi e, soprattutto, il gioco libero sono strumenti privilegiati per attivare una cittadinanza responsabile e sviluppare un modo per educare le nuove generazioni ad abitare la Terra valorizzando e non distruggendo i beni in essa contenuti.

 

Il manifesto per i diritti naturali dei bambini e delle bambine

Il CEEB aderisce al manifesto del maestro Gianfranco Zavalloni per i diritti naturali dei bambini e delle bambine:

  1. Il diritto all’ozio, a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti.
  2. Il diritto a sporcarsi, a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti.
  3. Il diritto agli odori, a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura.
  4. Il diritto al dialogo, ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare.
  5. Il diritto all’uso delle mani, a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco.
  6. Il diritto al buon inizio, a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura.
  7. Il diritto alla strada, a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade.
  8. Il diritto al selvaggio, a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi.
  9. Il diritto al silenzio, ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua.
  10. Il diritto alle sfumature, a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.

L’Emilio nel bosco

CEEB_campo-scuola_flyerIl CEEB – centro educativo ecopedagogico nel bosco propone il campo-scuola semiresidenziale
per bambini dai 3 ai 10 anni
dal 29 agosto al 2 settembre
e dal 5 al 9 settembre
dalle 8 alle 17

Il campo-scuola semiresidenziale L’Emilio nel bosco si svolge in una struttura rurale immersa nel verde delle colline teatine al centro di una distesa di ulivi, frutteti e bosco naturale a un chilometro dal centro di San Giovanni Teatino alta. Il CEEB sostiene l’idea che il gioco nella natura aiuti a favorire nel bambino un rapporto di armonia tra corpo e mente, a riconoscere spontaneamente il valore dell’ambiente naturale, a sviluppare sicurezza e fiducia in se stessi, a intessere relazioni sociali, a migliorare l’equilibrio interiore troppo spesso minato dalla vita frenetica, dalle ansie, dall’invasione di stimoli ai quali sono sottoposti i bambini, a tutelare la magia del tempo dell’infanzia come uno spazio spirituale magico da conservare e custodire gelosamente per tutta la vita. Ai bambini è offerta un’atmosfera fantastica, fatta di stupore e di meraviglia. Il tempo trascorre lento, a contatto con la natura, prendendosi cura dell’orto e del giardino dei sensi, tra fiabe, colore, canto e teatro.

attività

  • escursioni nel bosco
  • laboratori sensoriali
  • laboratori teatrali
  • cura dell’orto
  • gioco nella natura

Per prenotazioni e ulteriori informazioni
338.6632037  |  328.7505730

ceeb@teatrolab.org

 

Teatri del Cimone – Festival di teatro contemporaneo

quel-che-restasabato 13 Montecreto (Mo) ore 21- Parco dei Castagni
domenica 14 Lama Mocogno (Mo) ore 21- Teatro La Rotonda
ARTERIE presenta
“Quel che resta”
liberamente tratto dal romanzo “Chiedi alla Polvere” di John Fante

drammaturgia e regia Monica Ciarcelluti
con Rossano Angelini Mariangela Celi, Monica Ciarcelluti,
Maria Pia Di Domenico, Marco Massarotti, Mauro Mancinelli, Stefania Zeoli
luci Marco Massarotti
costumi Annalisa Teseo
foto di scena Gianni Colangelo
allestimento Associazione Filodrammatica Moby Dick
collaborazione artistica Riccardo Palmieri
produzione Arterie Cirt
con il sostegno Le Funambole
in collaborazione con Artisti per il Matta
si ringrazia TeatroLab

Presentato in anteprima nella sua versione provvisoria al festival “Il Dio di Mio Padre” VII edizione (2013), “Quel che resta” è liberamente ispirato alla Saga di Arturo Bandini dello scrittore italo-americano John Fante. Il protagonista, personaggio immaginario, arriva in America con il sogno di diventare un grande scrittore, con il desiderio di farcela e affrancarsi dalle sue origini italiane e povere. Con lui e come lui, arrivano tanti altri personaggi con origini diverse e che nell’opera abitano vite ai margini di una umanità assente e distratta,
sotto il segno dei temi legati ai problemi dell’immigrazione e il desiderio di raggiungere i propri sogni. Una metafora viva, pulsante dell’essere umano che, nonostante tutto, insegue sogni, illusioni e desideri.

Rete BimboTeatro

logo rete bimboteatro_roundLa Rete BimboTeatro nasce per promuovere la Metodologia BimboTeatro, ideata e sviluppata da Giulia Parrucci e Rossano Angelini attraverso ricerche e osservazioni sul campo condotte con i bambini da oltre 10 anni. La Rete BimboTeatro è un’officina per costruire alleanze educative, uno spazio di ascolto, incontro e condivisione tra educatori, insegnanti e genitori che ne condividono i principi fondamentali.

 

visita il sito web per ulteriori informazioni

INFANTEATRO

TeatroLab_infanteatro_bordoTavola rotonda
INFANTEATRO
per un teatro a misura di bambino

organizzazione a cura di TeatroLab
con il sostegno di Le Funambole Arte e Teatro
in collaborazione con Artisti per il Matta

La pedagogia teatrale per l’infanzia lavora per costruire percorsi teatrali a misura di bambino dove consolidare la fiducia, l’autostima, il senso del corpo e della creatività attraverso la ricerca e l’esplorazione di vari linguaggi espressivi e inseriti in un clima di gioia, serenità e fantasia. L’incontro si propone di raccogliere interventi sul ruolo del teatro nell’educazione dei bambini da parte di teatranti, formatori, educatori, insegnanti, psicologi e psicoterapeuti.
In quell’occasione sarà inaugurata “Rete BimboTeatro” un progetto promosso dall’associazione TeatroLab che propone percorsi di crescita e di sostegno alla genitorialità come competenza che appartiene agli adulti che si prendono cura, responsabilmente, delle persone in crescita, privilegiando il teatro come strumento di crescita personale e costruzione del sé.
interventi:
Giorgia Committeri
Docente di Psicobiologia e Neuropsicologia presso Università D’Annunzio
Elisabetta Bascelli
Docente di Psicologia dello Sviluppo presso Università D’Annunzio
Mariantonietta Ciarciaglini
Insegnante – Responsabile Gruppo territoriale Movimento di Cooperazione Educativa
Rossano Angelini
Docente di Discipline dello Spettacolo presso Università D’Annunzio – Form-attore presso TeatroLab
Giulia Parrucci
Educatrice – Pedagoga teatrale per l’infanzia presso TeatroLab

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