Generazione connessa

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Gestire il tempo digitale tra opportunità e pericoli del Web

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a cura di:

Rossano Angelini – Dottore di ricerca in e-Learning. Development & Delivery (SSD Pedagogia sperimentale) e Direttore didattico di TeatroLab 

Mariantonietta Ciarciaglini – già insegnante Scuola Primaria via Bosio e Delegato del Movimento di Cooperazione Educativa (gruppo di Chieti)

Gestire il tempo digitale tra opportunità e pericoli del Web

Una generazione costantemente connessa, dipendenti dai loro smartphone e intossicati dai social network. Spesso noi genitori non riusciamo a convincere i nostri figli ad avere un rapporto sano con il digitale, a ridurre i tempi di esposizione, ad adottare abitudini che li scolleghino dai device per riconnettersi alla famiglia e al mondo reale. L’obiettivo non è dunque il divieto ma il raggiungimento di una consapevolezza, l’avere un buon controllo sul tempo dedicato ai social evitando di esserne completamente fagocitati. I social network sono, per i ragazzi, un luogo irrinunciabile di espressione di sé e di incontro, ma devono esserci regole da seguire e comportamenti accorti da assumere online. Le proibizioni o i controlli ossessivi non servono a proteggere i nostri figli dalle insidie del web. Occorre invece far conoscere gli strumenti e i comportamenti che permettono loro di prevenire e neutralizzare i rischi e lavorare sugli ambienti di apprendimento informale per costruire un modo di creare conoscenza che appassioni i nostri figli.

TeatroLab e Movimento di Cooperazione Educativa di Chieti, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo 4 di Chieti, propongono un ciclo di n. 8 incontri rivolto ai bambini della classe quinta della Scuola Primaria Via Bosio. Il progetto pilota è interamente autofinanziato dall’Associazione di promozione sociale TeatroLab e dal gruppo territoriale di Chieti del Movimento di Cooperazione Educativa.

Strategie di apprendimento
#Apprendimento cooperativo  #Connettivismo  #Pedagogia del corpo  #Pedagogia teatrale

a cura di:
Rossano AngeliniDottore di ricerca in e-Learning. Development & Delivery (SSD Pedagogia sperimentale) e Direttore didattico di TeatroLab Mariantonietta Ciarciaglinigià insegnante Scuola Primaria via Bosio e Delegato del Movimento di Cooperazione Educativa (gruppo di Chieti)

Corso di Perfezionamento in Teatro d’infanzia

La grande novità di quest’anno!

Il Corso in Teatro d’infanzia diventa un Corso di Perfezionamento universitario di 500 ore – 20 CFU

L’Università Telematica Leonardo da Vinci, campus online dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, in convenzione con TeatroLab, ha attivato per l’anno accademico 2016-17 il Corso di Perfezionamento e aggiornamento professionale in “Teatro d’infanzia. Per una pedagogia dell’ascolto”.

Il corso, coordinato dal prof. Saverio Santamaita, è stato deliberato con Decreto rettorale n. 10 del 21.12.2016.

Ulteriori novità di quest’anno sono:

  • la possibilità di seguire il corso in modalità blended (in parte online e in parte in presenza);
  • la possibilità di attivare la parte in presenza presso altre sedi in Italia (Bergamo, Venezia, Roma, Napoli, Palermo, Ragusa);
  • la grande opportunità per gli insegnanti di poter beneficiare del bonus docente messo a disposizione dal MIUR.

Il corso è rivolto a tutti i diplomati e ai laureati in tutte le discipline del nuovo e vecchio ordinamento, agli insegnanti in formazione o in servizio della scuola primaria e della scuola dell’infanzia, a quanti aspirano all’insegnamento nella scuola pubblica e privata, ai pedagogisti, agli educatori degli asili nido, ai formatori ed a quanti intendono avviarsi alle relative funzioni in strutture pubbliche e private. Il Corso si rivolge altresì a quanti siano interessati a conseguire crediti (CFU) da utilizzare nei nuovi percorsi per la formazione degli insegnanti (TFA, laurea magistrale, ecc.). Ai sensi della normativa vigente per ogni Corso di Perfezionamento di durata annuale (corrispondenti a 500 ore e 20 CFU), con esame finale, coerente con gli insegnamenti ai quali si riferisce la graduatoria, sono attribuiti punti 1.

visita la pagina web per ulteriori informazioni e iscrizioni

SCHEDA RIEPILOGATIVA

Durata del Corso: 500 ore – 20 CFU
Inizio delle Attività Didattiche: Febbraio 2017
Termine previsto: Luglio 2017
Erogazione didattica: on-line tramite piattaforma telematica e n. 2 workshop intensivi in presenza
Attribuzione graduatoria insegnanti: 1 punto
Carta del docente: il corso è acquistabile con il bonus docente
Quota di iscrizione: € 350,00
Scadenza iscrizioni: Iscrizioni aperte
Compatibilità: l’iscrizione al corso è compatibile con l’iscrizione ad altri corsi e master universitari e corsi di laurea

CEEB

logo_ceeb-teatrolabIl Progetto

Il CEEB – CENTRO EDUCATIVO ECOPEDAGOGICO NEL BOSCO è un progetto a cura di TeatroLab che nasce presso “La Casa dei Gatti”, struttura situata in aperta campagna, immersa nel verde delle colline teatine tra bosco, frutteti e vigneti. Il CEEB si pone l’obiettivo di sviluppare una realtà ecopedagogica che si prende cura del tempo dell’infanzia e del percorso di crescita dei genitori in questo delicato e prezioso cammino.

Il CEEB, progetto educativo per una nuova civiltà eco-sostenibile, s’ispira all’idea di Terra come un’unica famiglia umana che attraverso l’unione può tendere alla costruzione di una società globale sostenibile attraverso il rapporto armonico e naturale con l’ambiente.

Il CEEB sostiene l’idea che il gioco nella natura aiuti a favorire nel bambino e nel genitore un rapporto di armonia tra corpo e mente, a riconoscere spontaneamente il valore dell’ambiente naturale, a sviluppare sicurezza e fiducia in se stessi, a intessere relazioni sociali, a migliorare l’equilibrio interiore troppo spesso minato dalla vita frenetica, dalle ansie, dall’invasione di stimoli ai quali sono sottoposti i bambini, a tutelare la magia del tempo dell’infanzia come uno spazio spirituale magico da conservare e custodire gelosamente per tutta la vita.

 

I principi pedagogici

Il CEEB s’ispira a grandi maestri della pedagogia come Freire, Steiner, Freinet, Makiguchi, Grotowski, Gardner, Montessori, tutti accomunati dalla ricerca della felicità e dallo sviluppo delle caratteristiche individuali come scopi principali dell’educazione, sostenendo che il cambiamento, teso al miglioramento e alla trasformazione dei limiti in punti di forza, non può che partire da noi stessi. Il cuore del progetto CEEB è la relazione che il bambino, attraverso il proprio corpo, costruisce con l’ambiente naturale. Laboratori di teatro, di musica, di ascolto dei sensi e, soprattutto, il gioco libero sono strumenti privilegiati per attivare una cittadinanza responsabile e sviluppare un modo per educare le nuove generazioni ad abitare la Terra valorizzando e non distruggendo i beni in essa contenuti.

 

Il manifesto per i diritti naturali dei bambini e delle bambine

Il CEEB aderisce al manifesto del maestro Gianfranco Zavalloni per i diritti naturali dei bambini e delle bambine:

  1. Il diritto all’ozio, a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti.
  2. Il diritto a sporcarsi, a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti.
  3. Il diritto agli odori, a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura.
  4. Il diritto al dialogo, ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare.
  5. Il diritto all’uso delle mani, a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco.
  6. Il diritto al buon inizio, a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura.
  7. Il diritto alla strada, a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade.
  8. Il diritto al selvaggio, a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi.
  9. Il diritto al silenzio, ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua.
  10. Il diritto alle sfumature, a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.

Rete BimboTeatro

logo rete bimboteatro_roundLa Rete BimboTeatro nasce per promuovere la Metodologia BimboTeatro, ideata e sviluppata da Giulia Parrucci e Rossano Angelini attraverso ricerche e osservazioni sul campo condotte con i bambini da oltre 10 anni. La Rete BimboTeatro è un’officina per costruire alleanze educative, uno spazio di ascolto, incontro e condivisione tra educatori, insegnanti e genitori che ne condividono i principi fondamentali.

 

visita il sito web per ulteriori informazioni

Progetto BimboTeatro

bimboteatroBimboTeatro è un laboratorio perform-attivo sperimentale che permette al bambino di sviluppare già nei primissimi anni di vita la sua attitudine alla teatralità, grazie ad un’esposizione diretta al teatro, con grande rispetto per le sue doti naturali di ascolto e di assorbimento.
I bambini, durante il laboratorio, interagiscono liberamente con l’attore immersi nel gioco delle azioni teatrali dense di emozioni. Emozioni che i bambini impareranno, man mano, a conoscere e riconoscere.

BimboTeatro, percorso di gioco-teatro per bimbi da 0 a 3 anni, nasce dalla convinzione che ogni bambino ha dentro di sé un tesoro prezioso che va portato alla luce e che lo sviluppo della sua intelligenza emotiva è il primo passo affinché ciò avvenga.

La parola chiave è “ascolto”.

Ascoltare significa imparare a declinare questa parola in infiniti modi, tanti quante sono le individualità di ciascun prezioso essere umano verso il quale mi proporrò mediatore di un messaggio.

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Per il mio progetto ho scelto un mantra: “Insieme per una co-costruzione della conoscenza” con la consapevolezza che c’è vera conoscenza solo quando questa è co-costruita e vissuta attraverso esperienza concreta.

Lo slogan  che ho scelto è invece: “Non lasciamo l’educazione emozionale al caso! Regaliamo ai  bambini la gioia di coltivare con intelligenza le proprie emozioni”.

Perché le emozioni determinano la qualità delle nostre scelte e delle nostre azioni.

Perché sin da piccolissimi è possibile piantare un seme, porre una causa che, pur se in latenza, custodita da un lungo, lunghissimo inverno della non-consapevolezza, produrrà, all’occasione propizia, il suo effetto manifesto attraverso la nascita di un nuovo albero.

Perché sto contribuendo al futuro dell’uomo di domani.

Per ulteriori informazioni visita il sito web
www.bimboteatro.it

Processo a Carnevale – II edizione

Domenica 2 marzo 2014
Ore 16,00 ritrovo e partenza dal Campo sportivo di San Giovanni Teatino alta

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Processo a Carnevale ruota attorno alla ricerca del significato dell’esperienza del Carnevale. Il bisogno di capire le esperienze, la caratteristica più peculiare dell’essere umano: “Solo quando gli elementi che ci circondano hanno significato per noi, solo quando prospettano delle conseguenze che si possono raggiungere usandoli in determinati modi, diventa possibile per noi assumerne un controllo deliberato ed intenzionale” (Dewey, 1933).

Il significato, dunque, come forma d’interpretazione: trovare un significato vuol dire dare senso o coerenza alle nostre esperienze.
Per cercare il significato del Carnevale dobbiamo tornare al valore di quelle celebrazioni che trovano la propria origine e la propria funzione in quella religiosità cosmica o archetipica che induce l’uomo a rinnovare ciclicamente il senso del suo essere al mondo, riaffermando l’ordine superiore del cosmo e il suo diritto di farne parte, come artefice di quello stesso ordine per mezzo dei propri antenati capostipiti, quei primi uomini, avvolti nell’aura del mito e della divinità, che introdussero l’ordine e la misura nel mondo in sostituzione del caos primigenio, creando le condizioni per l’esistenza stessa degli uomini nelle loro comunità.
Processo a Carnevale ci parla dell’anno vecchio, della regressione al caos primordiale dell’inversione naturale dell’ordine delle cose: inversione sociale, dove non c’è più gerarchia e senso comune dell’ordine, e inversione temporale, dove i defunti, evocati dai viventi, possono tornare in vita.
Ma il Caos deve lasciare il posto all’ordine, il vecchio carnevale deve essere condannato e solo il suo sacrificio permetterà la rinascita e la perpetuazione della Vita.
Processo a Carnevale, dunque: che un nuovo ciclo abbia inizio.

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