TdO – Teatro dell’Oppresso

Augusto BoalStage intensivo sul Teatro dell’Oppresso
a cura di Patrizia Corvino
dal 1 al 3 maggio 2015
presso Spazio Più – Pescara

Il Teatro dell’Oppresso (TdO) nasce negli anni ’60 in Brasile, ad opera di Augusto Boal, direttore del Teatro Arena di Saõ Paulo. Si basa su una precisa presa di posizione a favore degli “oppressi”, su un lavoro di coscientizzazione ossia di consapevolezza di ciò che succede in noi in relazione al mondo circostante e dei possibili cambiamenti per liberarci dalle oppressioni. Per conseguire questo scopo, Boal elaborò varie tecniche (teatro giornale, teatro forum, teatro immagine, teatro invisibile…) il cui intento è di de-professionalizzare il teatro, rompendo la barriera attore-spettatore. Un peculiare aspetto del TdO resta comunque il lavoro sul corpo per sciogliere le maschere muscolari: ciò muove dall’ipotesi base per la quale “il corpo pensa”, rimandando, quindi, ad una concezione dell’essere umano come globalità di corpo, mente ed emozione, in cui l’apprendimento/cambiamento vede coinvolti tutti e tre gli aspetti, in stretta relazione.

Vengono, pertanto, usati una serie di esercizi e giochi che mirano a sciogliere le “meccanizzazioni” del nostro corpo/mente/emozione che sono cristallizzate nella cosiddetta “maschera sociale”. Pur toccando aspetti personali ed emotivi, il TdO non si pone come terapia, ma come strumento di “liberazione” collettiva che poggia sulla presa di coscienza autonoma delle persone, sullo “specchio multiplo dello sguardo degli altri”.

CALENDARIO
1 – 2 – 3 Maggio
Mattino: ore 9-12. Pomeriggio: ore 15-18

OBIETTIVI
Divulgare un metodo che utilizza il teatro come uno strumento per esplorare se stessi e le dinamiche col mondo circostante, per chiarificare ed esprimere i nostri desideri; per promuovere il cambiamento delle circostanze che producono infelicità e pena e intensificare ciò che porta pace; per rispettare le differenze tra gli individui e i gruppi e per includere tutti gli esseri umani nel Dialogo; per ottenere giustizia economica e sociale, che e’ il fondamento della vera democrazia.

TECNICHE UTILIZZATE
Oltre ai giochi-esercizi saranno utilizzate:
1) la tecnica del Teatro Immagine. Si tratta di una tecnica che mostra le oppressioni attraverso le immagini realizzate dagli attori con il loro corpo, (immagini a statua e in movimento) e con successive modifiche. Le modifiche saranno apportate volontariamente dai partecipanti e serviranno sia a rendere chiara, senza utilizzare le parole, l’immagine dell’oppressione che si è scelta (insieme) di esplorare, sia a liberarsi dall’oppressione, con l’aiuto dei cambi immagine apportati dal pubblico esterno, dopo la messa in scena.
2) la tecnica del Teatro Forum. Si tratta di una tecnica che consta della preparazione di una scena-embrione, che scaturisce dai racconti delle oppressioni che ciascun partecipante al laboratorio ha liberamente espresso, dalla messa in scena dinanzi a un pubblico esterno che, dietro invito di una figura chiamata Jolly, potrà entrare direttamente sulla scena, scambiandosi con la persona oppressa o con chi potrebbe aiutare la stessa, tentando con parole e azioni di migliorare la situazione problematica.

TRAINER
Patrizia Corvino
Laurea Magistrale, specializzata in Storia e tecniche del teatro sudamericano, Formatrice e conduttrice di Teatro dell’Oppresso dal 2002. Ha appreso il metodo del Teatro dell’Oppresso attraverso la partecipazione a un progetto europeo durato 18 mesi e svoltosi a Gavle (Svezia) per lo sviluppo di una ‘Cittadinanza Attiva’. Ha frequentato la scuola triennale di “Giolli Società Cooperativa Sociale Centro di Ricerca e sperimentazione teatrale sui metodi Boal e Freire” (Parma), scuola di formazione mondiale per formatori di Teatro dell’Oppresso, con cui, completata la formazione, è entrata in collaborazione come formatrice e conduttrice Jolly.

 

Stage intensivo Teatro dell’Oppresso

 

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